Il collega Alessio Foligno commenta l'analisi dell'Avvocato Nicola Ricciardi aggiungendo alcune informazioni: la Corte di cassazione, infatti, ha stabilito che chi fornisce prestazioni di natura sessuale in cambio di denaro deve essere soggetto ad imposizione fiscale.
La questione nasce dagli avvisi di accertamento notificati ad una signora che svolgeva il lavoro di ballerina nei locali notturni; è stata però verificata una grande differenza fra il reddito da lavoro dipendente percepito e i versamenti sui conti bancari personali, dando luogo agli atti impositivi da parte dell'Ufficio fiscale.
Il punto, sottolinea l'avvocato Foligno, è che la società civile si divide su questo tema, poiché chi giudica queste attività come sfruttamento chiede che questi esercizi commerciali siano considerati illegittimi e che quindi si è in presenza di una frode, chi invece chiede una regolamentazione delle attività di questo genere, anche prevedendo la riapertura delle cosiddette “case chiuse”.
La giurisprudenza tributaria, tuttavia, si occupa in prevalenza delle ragioni dell'erario e per questo considera quel tipo di attività come soggetta a imposizione fiscale, quindi Ricciardi ha compreso l'importanza e la delicatezza dell'argomento, spiegando qual è il limite fra liceità e imponibilità.